Renato Zero

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view post Posted on 1/8/2007, 22:28




Renato Zero





Genere Pop
Periodo attività 1965 - in attività
Album pubblicati 31
Studio 25
Live 4
Raccolte 2



Biografia


Anni sessanta: le origini
Renato Fiacchini nasce a Roma in via Ripetta 54 il 30 settembre del 1950. Rischia di morire appena nato, ma viene salvato da una trasfusione di sangue (il suo è un gruppo piuttosto raro, lo 0 Rh negativo - titolo anche di una sua canzone del LP "Erozero" del 1979). Il donatore è un sacerdote. Figlio di un'infermiera e di un poliziotto, Renato vive la sua adolescenza nella borgata della Montagnola (esperienza che gli ispirerà la canzone Periferia anch'essa dell'album "Erozero"). Frequenta le scuole fino alla III media dopodiché si dedica completamente alla sua vera passione: la musica, cantare, recitare.

Giovanissimo inizia a travestirsi ed esibirsi in piccoli locali romani, assumendo come sfida verso i tanti denigratori (Sei uno zero, è la frase che si sente ripetere più spesso), proprio il nome di Renato Zero. A 14 anni ottiene il suo primo contratto, al Ciak di Roma per 500 lire al giorno. Viene notato da Don Lurio in una delle tante serate spese al Piper, noto locale notturno di Roma. Da qui la scrittura per il gruppo di ballo I collettoni che fa da supporto ad una giovanissima Rita Pavone nel suo show serale.

Registra anche alcuni fortunati Caroselli per una nota marca di gelato. È proprio in quegli anni che nasce l'amicizia di Renato con Loredana Bertè e Mia Martini, trio che spesso girava la penisola in cerca di scritture. Con Loredana fece parte dei Collettoni. Nel 1965 incide i primi brani: Tu, Sì, Il deserto, La solitudine, che non verranno mai pubblicati. Per il primo singolo bisogna aspettare il 1967: Non basta sai/In mezzo ai guai, prodotto da Gianni Boncompagni, anche autore del testo (le musiche sono di Jimmy Fontana), vende 20 copie.

Interpreta la parte del venditore di felicità nel musical "Orfeo 9" di Tito Schipa jr. Lavora come comparsa in un paio di film di Fellini "Satyricon" e "Casanova" e fa parte del cast della versione italiana del musical Hair, insieme, fra gli altri, a Loredana Bertè e Teo Teocoli.


La costruzione del personaggio
Ma nell'atmosfera dei tardi anni sessanta che si sta impercettibilmente spostando dalla ingenua fase del beat (1964-67) all'impegno politico post-'68, Renato stenta a trovarsi un'identità. Sarà nei primi anni settanta con l'avvento del glam-rock tutto cipria, lustrini e paillettes che potrà proporre senza problemi il suo personaggio, che poteva sembrare una scopiazzatura dei modelli d'oltremanica e invece esisteva già da parecchi anni senza potersi tradurre in proposte artistiche per la diffidenza che circondava gli artisti alternativi.


Le due anime
Questo personaggio provocatorio ed alternativo, che Zero racconterà in pezzi autenticamente all'avanguardia, come Mi vendo (serio e volutamente sfrontato grido di un prostituto felice), Triangolo, Fermo posta e la fin troppo esplicita Sbattiamoci, si fonde e si completa con accorati messaggi anti-aborto (Sogni nel buio, Il cielo), anti-droga (La tua idea, Non Passerà, Uomo no e L'altra bianca, titoli quasi da Esercito della Salvezza) e contro il sesso troppo facile (Sesso o Esse).

Questo sarà ancora più palese nelle composizioni più recenti dell'artista: l'esempio più lampante è l'album Il dono, nel quale si alternano temi sociali (Stai bene lì, Radio o non radio, Dal mare) e spirituali-esistenziali (Immi Ruah, La vita è un dono).

In realtà la forza di Renato Zero è stata quella di aver dimostrato la normalità del diverso: anch'egli come e più degli altri, sembra dire, nutre sentimenti d'amore, di rispetto, di solidarietà e di fede.


Il rapporto col pubblico
E proprio questo lato cattura negli anni un pubblico sempre più numeroso, unico per assiduità ed adesione fideistica, al limite dell'idolatria: i cosiddetti sorcini, termine che alla lunga ha sostituito quello originario di zerofolli, coniato a metà degli anni settanta. Tra Renato e il suo pubblico il rapporto è di amore totale e incondizionato, come può testimoniare chiunque abbia assistito ad almeno un suo spettacolo.

La leggenda vuole che nel 1980 trovandosi a Viareggio mentre si recava in auto al ristorante Da Beppino, assediato dai fan che con i motorini sfrecciavano da tutti i lati, disse: sembrano tanti sorci. Nel 1981 ai suoi fan l'artista dedicò il brano I figli della topa, inserito all'interno di Artide e Antartide, un doppio album che lo stesso Renato considera uno dei più riusciti della sua carriera.

Da quel momento i suoi ammiratori sono diventati sorcini e il cantante, per analogia, il re dei sorcini.Renato Zero è un mito come il fratello Giampiero che gli è stato d'aiuto in tutti i suoi concerti,come ad esempio "MP Zero" dove alla fine del concerto ha fatto sollevare dal pubblico dei cartelloni celesti per interpretare il cielo.


Anni settanta: esplode la Zerofollia
Zero pubblica il suo primo album No! Mamma, No! (dal vivo) nel 1973, senza raccogliere molto successo. Viene infatti associato dalla critica ad un sosia di David Bowie e questo causa attriti con la casa discografica RCA che ritira i fondi già pattuiti con il cantante per la promozione del disco attraverso spettacoli in tutta Italia.

Il secondo tentativo di affermazione è l'album Invenzioni del 1974 promosso con la partecipazione alla manifestazione Un disco per l'estate: L'accoglienza del pubblico resta tiepida.

Il primo singolo di successo è Madame del 1976, firmato da Renato insieme a due collaboratori che lo accompagneranno per parecchi anni: l'autrice Franca Evangelisti e il compositore Piero Pintucci. Altri collaboratori importanti di quel periodo sono Ruggero Cini e Roberto Conrado. Madame, suo primo successo, è inclusa nell'album Trapezio con cui Zero inizia a creare un proprio seguito di fan. Della sua stravaganza se ne accorge anche Patty Pravo, amici dal tempo del Piper, cantando la bellissima "Grand Hotel" singolo apripista dell'album "Patty Pravo 1976" della RICORDI. Ma è con il singolo Mi vendo del 1977, trasmesso prepotentemente dalle radio libere, e l'album Zerofobia che Renato Zero si afferma in maniera definitiva. L'album include anche la sua canzone-simbolo, Il cielo, che Renato racconta di aver composto sull'isola di Ventotene alla fine degli anni Sessanta.

L'affermazione artistica di Zero continua con gli album Zerolandia del 1978 (in onore dell'etichetta discografica da lui fondata), trainato dal 45 giri Triangolo, e EroZero del 1979, al numero uno della classifica, che consacrano Renato Zero come uno degli artisti più amati dal pubblico. Per il 45 giri Il carrozzone Zero conquista anche la prestigiosa Gondola d'oro.

Nel frattempo Zerolandia è diventato anche un tendone circense itinerante, della capienza di cinquemila posti, nel quale Renato si esibisce facendo tappa in varie città italiane e scatenando nel pubblico incredibili scene di isteria e tentativi di emulazione: sono tantissimi gli spettatori che si presentano ai concerti truccati o addirittura vestiti come Renato.

Sempre nel 1979 Renato Zero gira nel ruolo di protagonista, interpretando sé stesso, il film Ciao Nì con la regia di Paolo Poeti, che al botteghino batte niente di meno che il gettonatissimo Superman. Il film è ricco di esibizioni musicali e raccoglie consensi principalmente fra i fan dell'artista.


Anni ottanta: la crisi
Zero entra negli anni ottanta abbandonando trucchi e cerone, ma non per questo rinuncia a stupire. I suoi testi diventano sempre più maturi e riflessivi, i concerti però continuano ad essere caratterizzati da un'irreferenabile voglia di grandeur, con cambi d'abito e sorprese a ripetizione: addirittura, nel tour Senza Tregua del 1980 entra in scena su un carro trainato da un cavallo bianco.

Da segnalare, nel 1982, l'inizio della collaborazione con il Maestro Renato Serio che da quel momento e fino ad oggi (tranne sporadiche eccezioni) scriverà e arrangerà gli archi di tutti gli album di Renato. Fino al 1984 la carriera di Zero procede a gonfie vele: Amico, Più su, Marciapiedi, Spiagge, Viva la Rai e Soldi (queste ultime sono due sigle all'interno di Fantastico 3 condotto da Corrado, in cui ha un suo spazio intitolato Fantastico Zero) sono solo alcuni dei successi ottenuti nei primi anni ottanta. Poi, improvviso, arriva il calo di consensi.

Nel 1984 al giardino zoologico di Roma, vestito da leone e scortato da quattro aborigeni, Renato presenta Leoni si nasce: sembra di dover assistere all'ennesimo trionfo, e invece la caduta è rovinosa. L'album vende poco pur raggiungendo il numero uno nella classifica delle vendite, ma soprattutto è la sua immagine, un tempo cool e trasgressiva che appare vecchia e kitsch. Non va meglio col successivo Soggetti smarriti, né con i concerti, che si svolgono non più in stadi e palasport, ma nelle piazze e addirittura nelle discoteche di provincia. I consensi toccano il fondo con Zero del 1987, doppio album che si rivela un flop clamoroso, raggiungendo a malapena la Top20.

La parabola artistica del cantautore romano sembra giunta al capolinea. Renato si prende due anni di pausa. E intanto medita il riscatto: nel 1989 vola a Londra dove realizza, con l'ausilio di Geoff Westley, Voyeur ricco di nuove suggestioni musicali. Le vendite sono incoraggianti: è l'inizio di una rinascita lenta e costante, confermata da un tour nei palasport e sotto il tendone che ottiene un discreto successo.


Anni novanta: il grande ritorno
Nel 1991 Renato partecipa a Sanremo con il brano Spalle al muro: un successo, confermato dalle buone vendite del doppio live Prometeo, seguito a fine anno dalla raccolta di inediti La coscienza di Zero. Grande scalpore suscita la sua seconda esibizione sanremese, nel 1993: Renato presenta il brano di ispirazione religiosa Ave Maria che scatena nel pubblico in sala una standing ovation di dieci minuti. Il singolo (in realtà un mini cd dal titolo Passaporto per Fonopoli) raggiunge il primo posto in classifica, al pari dell'album Quando non sei più di nessuno.

Nella primavera-estate Renato se ne va in tour con un'orchestra sinfonica di 50 elementi nello spettacolo ZerOpera. Nel 1994 torna con L'imperfetto, una delle sue migliori produzioni, che contiene l'intensa Nei giardini che nessuno sa. A partire da questo album Zero inizia a collaborare strettamente con Phil Palmer, fondamentale per la creazione di quel nuovo sound che caratterizzerà i lavori successivi e Rudy Zerbi che risulterà fondamentale collaboratore nelle scelte artistiche di Zero.

Ormai Renato non si ferma più: nel 1995 esce il cd Sulle tracce dell'imperfetto accompagnato da un altro tour. Lo stesso anno scompare improvvisamente la sua amica del cuore Mia Martini; tre anni dopo alla grande e indimenticabile Mimì dedicherà il pezzo "La Grande Assente". Nel 1996 è la volta dello spettacolo teatrale TuttoZero - I migliori anni della nostra vita, uno show di 40 canzoni e 25 cambi d'abito. Nel 1998 Amore dopo amore in collaborazione con il maestro Stefano Senesi (autore e co-produttore), trainato dallo strepitoso singolo Cercami, vende un milione di copie, diventando il suo più grande successo di sempre; nel 1999 Renato pubblica un disco live intitolato Amore dopo amore, tour dopo tour che contiene anche dei nuovi brani registrati in studio e torna ad esibirsi dal vivo con Carla Fracci e i Momix nello spettacolo kolossal Cantiere Fonopoli.

Nel corso di questi due anni (1998-1999) vengono estratti 6 singoli che raggiungono tutti la Top10 delle vendite. In estate duetta con Luciano Pavarotti sulle note de Il cielo, a novembre Mina lo omaggia dedicandogli un intero album, N° 0, nel quale reinterpreta con la consueta classe alcuni brani del repertorio di Zero dagli anni settanta agli anni novanta.


Il nuovo millennio: Zero Imperatore
Nel 2000 conduce un programma tutto suo in prima serata su Rai Uno, Tutti gli Zeri del mondo, un mezzo passo falso alla pari del cd dal titolo omonimo, nel quale ricorda alcuni grandi cantautori scomparsi, tra i quali Fabrizio de André e Lucio Battisti, interpretando dei loro grandi successi. Una breve attesa, e nel 2001 La curva dell'angelo lo riporta primo in classifica (e al numero 10 nella chart annuale degli album più venduti), mentre il tour Prove di volo del 2002 raccoglie mezzo milione di spettatori. Cattura, presentato in diretta radiofonica al Teatro Eliseo, esce alla fine del 2003 e nel giro di poche settimane diventa uno degli album più venduti dell'anno (si piazza al quinto posto nella chart annuale). Contiene una delle canzoni più amate dalla nuova generazione di sorcini, l'iper-romantica Magari.

Nel 2004 il giro di concerti Cattura il sogno/Il sogno continua entra nella classifica Pollstar dei tour di maggior successo a livello mondiale. Il doppio tutto esaurito allo Stadio Olimpico gli fa meritare l'ironico titolo di nuovo imperatore di Roma. Il dvd Figli del sogno, cronaca fedele di quello spettacolo, risulta il più venduto dell'anno. Il 2 luglio 2005 partecipa al Live8 romano al Circo Massimo, eseguendo Cercami e Nei giardini che nessuno sa e duettando con Claudio Baglioni e Laura Pausini sulle note de I migliori anni della nostra vita. Il 2005 è anche l'anno in cui Renato diventa nonno di Virginia, primogenita del suo figlio adottivo Roberto.

Il 18 novembre, anticipato dal singolo Mentre aspetto che ritorni, esce l'ennesimo album, Il dono, pubblicato in tre diverse versioni tra cui il Dual Disc (un supporto ibrido tra CD e DVD) in cui l'artista si concede in un intervista di circa 30 minuti. L'album si insedia stabilmente al primo posto della hit parade e vi rimane fino alla fine del 2005: in sole sei settimane conquista il quarto posto nella chart annuale. Da notare che tutti i successi discografici di Renato degli ultimi anni sono ottenuti senza godere sostanzialmente di passaggi radiofonici: i grandi network, a cui dedica il polemico brano Radio o non radio, non trasmettono i suoi brani.

A dicembre per la prima volta Zero viene ricevuto in Vaticano, dove si esibisce nell'aula Paolo VI eseguendo La vita è un dono, canzone dedicata a Giovanni Paolo II nonché alla neonata nipotina. Dal 26 dicembre 2005 al 6 gennaio 2006 conduce per 10 serate una trasmissione radiofonica su Radio2, in cui ripercorre le tappe più significative della sua carriera, insieme a molti amici dello spettacolo. Nel febbraio 2006 parte da Montichiari il nuovo tour Zero movimento, che fa registrare ovunque il tutto esaurito già in prevendita, con molte date aggiunte per venire incontro alle richieste pubblico, per un totale di 25 serate. A febbraio rifiuta il premio alla carriera che vorrebbero consegnargli sul palco del festival di Sanremo. Questo il commento di Renato: Se ne riparla quando avrò ottant'anni.

È il 17 novembre dello stesso anno che la Sony Music (da anni casa discografica dell'artista) pubblica il primo best of della carriera del cantante della Montagnola. Il titolo è Renatissimo! con il quale il Signor Zero festeggia i suoi (primi) 40 anni di carriera. A chi considera i best of solo una buona scusa per far soldi, lo stesso Renato Zero risponde: Dissento dalle spremute. C'e' la paura che dopodomani i cd diventino chewing-gum. È un sospetto che viene al discografico, ma cosi' fai un frullato di tutto. Se dopo 40 anni timidamente mi permetto di fare una raccolta, e devo pure chiedere scusa, allora non ci sto!. L'uscita del cofanetto, è anticipata dalla diffusione in radio (in una discutibile versione tronca di alcune strofe) di un singolo: Sono innocente. Renatissimo! contiene anche la prima ed unica versione studio di Più su e la nuova Fammi sognare almeno tu. Come da copione per le ultime apparizioni nel mercato discografico dell'istrionico paroliere, il 16 Novembre, (1 giorno prima dell'uscita effettiva nei negozi di musica) grazie alle oltre 240mila prenotazioni, il cofanetto conta già tre dischi di platino. Renatissimo! esce in tre versioni diverse: oro, argento e in un'edizione limitata, che in più rispetto alle precedenti, conta nel primo dei tre dischi le versioni mix ad uso dei Dj (mai pubblicate su CD) di Mi vendo e Morire qui. In sole sei settimane la raccolta diventa il quinto cd più venduto in Italia nell'anno 2006.

A gennaio 2007 Zero Movimento riceve il Telegatto come miglior tour del 2006: Renato Zero è l'unico vincitore a non presentarsi sul palco per ritirarlo, inviando al suo posto il suo manager. Sempre a gennaio inizia la prevendita dei biglietti per il nuovo tour estivo che a partire da maggio lo riporterà negli stadi: Padova, Roma, Milano, Firenze, Bari e Palermo. Venerdì 16 febbraio viene annunciata una nuova data a Roma e il nome definitivo della tournéé, che sarà MpZerO Tour 2007.

A fine febbraio due pezzi che lo vedono autore del testo, Nel perdono e La vita subito, vengono presentati al Festival di Sanremo rispettivamente da Al Bano nella sezione campioni e da Jasmine nella categoria giovani. Nel perdono conquisterà il secondo posto.

Venerdì 2 marzo Renato sale sul palco dell'Ariston come super ospite: si esibisce a notte inoltrata tenendo incollati al video quasi sei milioni di spettatori con uno share di oltre il 60%, il più alto di tutto il festival escluse le premiazioni dei vincitori. Propone due medley: il primo è dedicato a Luigi Tenco (Ciao amore), Bruno Lauzi (Ritornerai) e Sergio Endrigo (Era d'estate). Il secondo è invece composto da pezzi del suo repertorio: Il carrozzone, L'impossibile vivere, Ave Maria, Nei giardini che nessuno sa, Il cielo. Dimostrando uno stile che manca agli altri ospiti, si limita ad omaggiare Sanremo senza fare un solo accenno al suo ultimo disco o al suo imminente tour.

Nonostante la scarsa pubblicità e il fatto che il tour arrivi a un solo anno dal precedente, MpZero si rivela un successo. L'esordio di Padova non è dei più fortunati: sulla città si abbatte un diluvio di pioggia e grandine, che tuttavia non scoraggia 20mila spettatori dal recarsi allo stadio. Nelle due serate allo stadio Olimpico di Roma l'mpZero raduna 120mila spettatori, oltre 50mila allo stadio San Siro di Milano, 40mila allo stadio Artemio Franchi di Firenze, 30mila all'Arena della Vittoria di Bari, per chiudersi al Velodromo Borsellino di Palermo con oltre 15mila presenze. Il tour chiude i battenti con circa270.000' presenze in 7 date. Particolarmente apprezzato dai fan il fatto che, dopo otto anni, Renato sia tornato a chiudere il concerto con la sua canzone simbolo, Il cielo.

Discografia


No! Mamma, No! (1973)
Invenzioni (1974)
Trapezio (1976)
Zerofobia (1977)
Zerolandia (1978)
EroZero (1979)
Tregua (1980)
Icaro (1981)
Artide e Antartide (1981)
Via Tagliamento 1965/1970 (1982)
Calore (1983)
Leoni si nasce (1984)
Identikit Zero (1984)
Soggetti smarriti (1986)
Zero (1987)
Voyeur (1989)
Prometeo (1991)
La coscienza di Zero (1991)
Passaporto per Fonopoli (1993)
Quando non sei più di nessuno (1993)
L'imperfetto (1994)
Sulle tracce dell'imperfetto (1995)
Amore dopo amore (1998)
Amore dopo amore, tour dopo tour (1999)
Tutti gli Zeri del mondo (2000)
La curva dell'angelo (2001)
Cattura (2003)
Figli del sogno (2004)
Il dono (2005)

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per la felicità d Angel apro questo topic! per me renato è un grande! e poi mi ricorda tnt non sò perchè uno dei miei personaggi preferiti di HP cioè Severus Piton XDXD

Edited by °+BlackLady+° - 3/9/2007, 18:49
 
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.::[Angel]::.
view post Posted on 1/8/2007, 22:30




CITAZIONE (°+BlackLady+° @ 1/8/2007, 23:28)
e poi mi ricorda tnt non sò perchè uno dei miei personaggi preferiti di HP cioè Severus Piton XDXD

Anche a me!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

da quando l'ho visto nel film HP e la pietra filosofale..

ha fatto sicuramente canzoni bellissime ed uno dei migliori artisti del panorama italiano..
 
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°+BlackLady+°
view post Posted on 1/8/2007, 22:38




quoto in pieno! anche se non è il mio genere ^^"
 
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veronicadylancole sprouse
view post Posted on 2/8/2007, 20:02




"i migliori anni della nostar vita stringimi forte e nessuna notte sara' mai finita" ..scusate ogni volta ke lo sento mi vie da canta..cmq c'e pia di quello di HP quando l'ho visto x la prima volta ho detto :"moh se messo a recita" cmq mi madre ne va pazza da piccola mi rintontoliva
 
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3 replies since 1/8/2007, 22:28   58 views
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